TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’UNIONE EUROPEA – PREMI AGRICOLI COMUNITARI PAC – CONCORSO DI PERSONE – ESCLUSIONE DEL REATO

TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’UNIONE EUROPEA – PREMI AGRICOLI COMUNITARI PAC – CONCORSO DI PERSONE – ESCLUSIONE DEL REATO

Vanno esclusi addebiti penali a carico del Responsabile del Centro di Assistenza Agricola (C.A.A.) che condivida in buona fede la password di accesso al sistema di caricamento delle domande di contributo con un collega di ufficio di altra sede locale, che poi se ne serva per perpetrare plurime ipotesi di truffa aggravata ai fini del percepimento di contributi a carico dell’Unione Europea (Premi P.A.C.).

 Il responsabile del C.A.A. che firma la domanda P.A.C. dell’agricoltore richiedente non ha obblighi di verifica sulla veridicità e sul contenuto dei documenti e dei dati dichiarati dall’agricoltore.

Tribunale di Ivrea - sentenza del 15.12.2021

Lo Studio Legale Pellerino ha recentemente assistito il Responsabile di un Centro di Assistenza Agricola imputato del reato di cui all’articolo 640 bis c.p. in concorso con un collega, ottenendo un importante esito assolutorio.

I Centri di Assistenza Agricola (C.A.A.) sono le strutture deputate alla tenuta del fascicolo aziendale delle imprese agricole, base necessaria ai fini della successiva presentazione delle domande di contributo pubblico europeo (ad esempio P.A.C. o a valere per i Piani di Sviluppo Rurale). Tramite gli stessi Centri di Assistenza Agricola, gli interessati accedono all’apposito portale deputato alla ricezione e processazione on line delle richieste di contributo. L’accesso al portale pubblico dell’Ente pagatore dei contributi agricoli (A.R.P.E.A.) avviene attraverso password assegnate agli operatori del C.A.A..

Nel caso di specie il Responsabile di uno dei centri aveva condiviso la propria password di accesso al portale con un collega di altra sede, che se ne era poi servito per presentare in proprio plurime domande di contributo dai contenuti truffaldini (in riferimento all’inserimento di falsi contratti di conduzioni atti a documentare la disponibilità dei terreni oggetto di richiesta di contributo). In particolare, l’ufficio del collega dell’imputato versava in una situazione di conflitto di interessi in quanto si trattava di predisporre domande di premio proprie e di familiari per espressa previsione dell’Ente Pagatore; le domande avrebbero quindi dovuto essere predisposte e presentate dal diverso ufficio di cui era a capo il Responsabile imputato.

L’istruttoria dibattimentale, e in particolare le prove addotte dalla difesa dell’imputato, hanno tuttavia consentito di provare una serie di circostanze divenute determinanti ai fini assolutori:

- i doveri di verifica del Responsabile del C.A.A., rispetto alle domande di contributi agricoli (P.A.C.), sono limitati al livello formale senza che alcuna verifica sostanziale sia dovuta in ordine alla veridicità dei dati inseriti (esistenza dei contratti); tali doveri sono pertanto limitati, in particolare, all’identificazione del produttore, alla verifica della presenza degli allegati previsti, alla verifica della firma della domanda e dell’archiviazione dei documenti presso l’ufficio;

- del resto, la stessa domanda contiene un’apposita autocertificazione del richiedente, il quale si assume la responsabilità della veridicità dei dati dichiarati per l’inserimento;

- il Responsabile del Centro aveva immesso il collega nella disponibilità della password in piena buona fede, riponendo un affidamento più che legittimo sulla persona, che era un suo pari grado, il cui operato mai era stato interessato da problematiche;

- nel periodo precedente di condivisione delle credenziali nessuna anomalia veniva mai registrata;

- nessun ulteriore elemento di coinvolgimento o consapevolezza era emerso in capo al Responsabile imputato.

 

Ciò premesso, dunque, in accoglimento delle richieste ed argomentazioni poste a sostegno delle richieste finali della difesa, il Giudice ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto, escludendo la sussistenza di qualsivoglia contributo causalmente e soggettivamente riconnesso alle truffe finalizzate dall’altro imputato.

 

Avv. Mariagrazia Pellerino

Avv. Daniela Altare